Il bacino di utenza è molto vario e composto da studenti provenienti da altri quartieri della città, nonché da scuole di I° grado della provincia. Risultano, pertanto, alquanto disomogenei i background familiari, sociali e culturali degli alunni.
Altrettanto differenti i profili in entrata dei discenti sia sotto il profilo educativo che delle competenze. Si riscontra una maggiore demotivazione allo studio nel biennio, ove si segnalano casi di abbandono scolastico, una volta raggiunta l’età dell’obbligo. Nel triennio, invece, gli studenti mostrano maggiore consapevolezza e impegno, coerenti con una maturazione degli obiettivi perseguibili attraverso il proprio indirizzo di studio, anche grazie ad un’efficace attività di orientamento universitario e/o lavorativo in uscita.
In ogni caso, grazie alle misure di recupero e potenziamento, all’ampliamento della offerta formativa esplicitate dal R.A.V. e messe in atto nel P.d.M., è stato possibile cogliere un miglioramento nel successo scolastico anche nelle classi del biennio.
L’eterogeneità della popolazione studentesca rappresenta comunque una sfida sul piano formativo ed educativo. L’O.F. dell’Istituto è infatti molto attenta ai processi didattici, alle relazioni scuola-famiglia, all’erogazione di un servizio di qualità attraverso la promozione delle eccellenze, l’utilizzo di strumenti multimediali, la programmazione di percorsi di recupero e antidispersione, facendo leva su strategie didattiche all’avanguardia.
Il territorio, la mission e la vision
Nella formulazione del Piano, si terrà conto delle proposte emergenti dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli studenti.
Il Piano dovrà riconoscere il ruolo centrale della Scuola nel territorio di riferimento, che si esplicita nella mission e vision di Istituto, già condivise nel C.D.
L’Istituto mira ad assolvere alla funzione istituzionale di istruzione-formazione degli studenti, si esplica nella MISSION e VISION, opera attraverso le definite e condivise linee strategiche.
MISSION
• Promuovere negli studenti la crescita culturale e psicologica, le capacità di riflessione critica e autonoma attraverso strategie didattiche euristiche.
• Offrire pari opportunità formative a tutti gli studenti, arginare fenomeni di disagio e abbandono attraverso il rispetto delle regole della convivenza civile.
VISION
La scuola fa squadra con le famiglie e il territorio
• L’istituto, create reti e collaborazioni con enti ed istituzioni pubbliche e private, mira a migliorare la qualità del servizio all’utenza, con la collaborazione delle famiglie.
LINEE STRATEGICHE DEL P.T.O.F.
• Il Piano Triennale opera attraverso le definite e condivise linee strategiche.
1. potenziare le eccellenze
2. favorire l’integrazione di tutte le componenti scolastiche nella progettazione e nell’attuazione del P.T.O.F.
3. potenziare l’integrazione dei disabili, degli studenti che vivono situazioni di disagio familiare, degli alunni stranieri
4. favorire il successo scolastico migliorando l’azione didattica e le azioni volte al recupero delle carenze attraverso la personalizzazione dei percorsi
5. contrastare la dispersione scolastica
6. creare senso di appartenenza di tutte le componenti scolastiche che devono riconoscersi nel P.T.O.F. della scuola
7. promuovere la cultura della legalità, l’educazione alla salute, il benessere dello studente, il rispetto per l’ambiente e la dimensione interculturale
8. sostenere il processo di formazione degli studenti progettando in modo coerente tutte le attività ed iniziative scolastiche
9. favorire i processi di autoanalisi ed autovalutazione per il miglioramento della scuola
1. creare un clima accogliente ed inclusivo per gli alunni
2. promuovere un maggior raccordo con l’Università, il mondo del lavoro, il mondo delle professioni, istituzioni, enti locali e associazioni no profit
3. rafforzare l’identità della scuola nel territorio, stabilendo legami con interlocutori istituzionali privilegiati e con altre scuole
4. curare la continuità didattica con le Scuole di 1° grado
1. favorire il massimo coinvolgimento delle famiglie
2. migliorare i processi democratici di partecipazione delle rappresentanze alunni e genitori agli OO.CC. della scuola attraverso la valorizzazione del ruolo del Comitato dei genitori
3. promuovere azioni coerenti di innalzamento della qualità dell’insegnamento/apprendimento
1. promuovere processi di valutazione e riflessione sui processi e sui risultati dell’organizzazione, ai fini del miglioramento dell’offerta formativa e del servizio scolastico
2. attuare gli obiettivi previsti dal piano di miglioramento
La rilevazione dei bisogni del territorio e dell’utenza
Rilevazione dei bisogni formativi del territorio
La eterogeneità del contesto socio-ambientale del territorio e dell’utenza di riferimento dell’Istituto ha comportato nel tempo la necessità di monitorare e valutare la variazione dei bisogni manifestati. L’attenzione alle loro esigenze e l’analisi delle loro necessità rappresenta l’elemento direzionale di progettazione del P.T.O.F. e consente di garantire un efficiente controllo dei processi e un’efficace gestione degli obiettivi da perseguire.
L’analisi delle diverse variabili presenti nell’ambiente, in cui è inserito l’Istituto e al quale si riferisce, consente di dare risposte adeguate ai bisogni che nascono da esso. In un territorio caratterizzato dalla mobilità e dalla pluralità del tessuto sociale, l’Istituto svolge un ruolo culturale e sociale di fondamentale importanza, soprattutto perché sa integrarsi con le altre realtà culturali e formative.
Il primo bisogno del territorio al quale la scuola è chiamata a rispondere è un servizio formativo che sia al passo con i tempi. Essa deve altresì saper assolvere ad una specifica funzione aggregativa, che sviluppi i livelli di socializzazione e di integrazione, promuova la qualità dei rapporti e della convivenza, favorendo, dove è possibile, preziose opportunità per la realtà circostante.
La rilevazione dei bisogni formativi del territorio e dell’utenza diviene così un’esigenza imprescindibile.
Obiettivi della rilevazione
– Osservazione dei fenomeni del contesto territoriale esterno, attraverso la progettazione di strumenti di rilevazione;
– Produzione di una mappa ragionata delle sinergie per un piano dell’offerta formativa rispondente ai bisogni socioculturali del territorio e dell’utenza;
– Costituzione di un Gruppo di lavoro per il monitoraggio dei fabbisogni del territorio;
– Ricognizione delle Istituzioni e gli enti collettivi pubblici e privati nel proprio ambito di attività con cui instaurare potenziali una governance collaborativa per la condivisione di percorsi formativi coerenti con la vision e la mission dell’Istituto.
Strumenti di rilevazione
a) Questionario rivolto alle Agenzie del territorio con riferimento:
– alla loro attività e alle loro finalità istituzionali;
– ai bisogni formativi del territorio rilevati nel proprio ambito;
– ad ipotesi di collaborazione;
– alle risorse umane, materiali o tecnologiche che potrebbero mettere a disposizione della scuola.
b) Questionario rivolto ai genitori con quesiti relativi a:
– Iniziative dell’O.F. percepite come maggiormente efficaci
– Ambiti in cui attivare iniziative per incrementare conoscenze e competenze
c) Focus group staff Dirigenza ai fini della:
– Riflessione sugli esiti e individuazione dei bisogni formativi.
Dalla lettura del contesto scolastico e territoriale, emergente nel R.A.V. di Istituto, nonché dalle collaborazioni già avviate attraverso le partnership e dalle rilevazioni svolte, scaturiscono i seguenti bisogni formativi che si traducono in scelte didattico-formative, recepite nel P.T.O.F.:
• Recupero delle lacune in ingresso nelle discipline di base (Matematica, Lingue straniere, Italiano);
• Garanzia di acquisizione di un efficace, funzionale e autonomo metodo di studio;
• Personalizzazione dei percorsi formativi;
• Valorizzazione delle eccellenze.
Analisi delle partnership attivabili
Nel territorio di appartenenza dell’Istituto, esprimono interesse alla collaborazione, oltre gli enti locali, diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche, tra cui spiccano l’Istituto Salesiani Redentore, la Banca d’Italia, la Camera di Commercio, la Biblioteca Nazionale, l’Archivio di Stato, la Soprintendenza archivistica nonché organismi ed associazioni di volontariato, quale il CVS, e varie onlus, società Cooperative, con cui l’Istituto avvia progetti e partnership che assolvono alla funzione di avvicinare la Scuola al territorio e al suo sviluppo economico- sociale.
Dal R.A.V. e dagli esiti delle rilevazioni emergono specifici bisogni formativi degli studenti, corroborati dalle esigenze emergenti dal contesto territoriale e dall’interazione con gli stakeholders.
Si evidenziano le seguenti priorità:
– Nel curricolo del liceo Economico-sociale, perfezionare le competenze in ambito sociale e no-profit;
– Nel curricolo del Liceo delle Scienze Umane, perfezionare le competenze in ambito pedagogico-educativo;
– Nel curricolo del Liceo Linguistico, far crescere competenze linguistiche adeguate ad una società sempre più globalizzata e aperta all’uso strumentale delle Lingue straniere.